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La polizia del Belgio, purtroppo, ha sottovalutato la minaccia terroristica. Già lo scorso 29 febbraio, le autorità della UE avevano ordinato alla polizia belga di migliorare drasticamente i controlli dei passaporti e di installare un database con in nomi dei cosiddetti "foreign fighters", cioé dei guerriglieri legati all' Isis.
Sia le identità che i loro precedenti criminali e jihadisti degli assalitori erano conosciuti dai servizi di sicurezza, già prima che avvenissero gli attacchi. I fratelli Khalid e Brahim El Bakraoui, i due uomini sospettati di essersi fatti saltare in aria durante l'attentato all'aeroporto, erano stati arrestati per crimini violenti - in Belgio - prima degli attacchi ma, curiosamente, entrambi erano stati rilasciati.
Nel 2010 Brahim El Bakraoui fu condannato per aver sparato con un fucile d'assalto kalashnikov contro la polizia, durante una rapina a mano armata e fu condannato a nove anni, ma stranamente solo sei anni dopo era libero e in condizioni di poter fare un attentato terroristico. Khalid fu condannato per un certo numero di furti d'auto nel 2011, ma fu messo solo in libertà vigilata e quindi anche lui era libero di commettere atti terroristici.
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Come accaduto nel novembre 2015, oggi lo stato d'allerta delle nostre forze dell'ordine è salito al livello 2.
vedi anche: problemi di integrazione
Secondo la Protezione Civile non c'è alcuna allerta ...
RispondiEliminaanche in Belgio vengono scarcerati troppo presto
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