il mar. Lorenzo Masala |
Herat (Afghanistan), 3 novembre 2011.
Nella prima mattina una squadra di sette guerriglieri talebani irrompe nella sede della società Esko International, a 300 metri dall’aeroporto di Herat. Due talebani hanno cinture esplosive. All’interno decine di impiegati sono presi in ostaggio, tra cui alcuni italiani. L'edificio con gli ostaggi si trova a meno di un chilometro da Camp Arena, base NATO.
Alle 0935 circa, appena giunta la notizia alla base, il comando italiano decide una reazione immediata. Il compound è circondato da due plotoni e si attivano le forze speciali GIS e GOI. Viene pianificata una azione diretta con vie di accesso multiple e in contemporanea da porte, finestre e tetto.
L’azione viene eseguita con il massimo livello di professionalità e tutti i guerriglieri sono eliminati, perà uno di essi attiva la cintura esplosiva provocando il ferimento di un uomo del GIS, il mar. Lorenzo Masala.
Il 31 ottobre 2014 veniva conferita al maresciallo aiutante dell'Arma dei Carabinieri Lorenzo Masala l'onorificenza di "Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia" e la medaglia d'oro "di Vittima del Terrorismo" con la seguente motivazione:
"impiegato in quasi tutti i teatri operativi, in cui le Forze Armate italiane sono state impegnate, offriva un contributo di elevatissimo contenuto professionale per il perseguimento degli scopi prefissati. In particolare, nell'ambito della missione ISAF in Afghanistan in qualità di operatore di distaccamento del G.I.S. ha operato con ferma determinazione, esemplare iniziativa e riconosciuto coraggio, non esitando ad affrontare, unitamente agli altri operatori del distaccamento, un commando di terroristi suicidi che avevano preso in ostaggio numerosi civili. Benché ferito ad entrambe le gambe dalle schegge di una bomba a mano lanciata dai terroristi, rifiutava ogni cura da parte dei commilitoni accorsi per soccorrerlo. Assumendo quindi di fatto compiti normalmente devoluti a grado superiore, svolgeva un'efficace azione di comando, coordinando tutte le successive fasi di attacco con consapevole sprezzo del pericolo e straordinarie capacità tecnico-tattiche. L'intervento si concludeva, al termine di un aspro e prolungato combattimento, con l'eliminazione dei membri del commando suicida, nonché la liberazione di trentuno ostaggi, tutti illesi, contribuendo ad esaltare il prestigio delle Forze Armate italiane e dell'Arma dei Carabinieri a livello internazionale."
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Oggi, 27 maggio 2016, è stata conferita la medaglia d'argento al valore dell'Arma dei Carabinieri al superiore di Masala, l'allora capitano Walter Calvi, con la seguente motivazione:
"comandante di distaccamento del Gruppo Intervento Speciale, evidenziando altissimo senso del dovere, spiccata professionalità e singolare perizia, conduceva, partecipandovi personalmente, una delicata e pericolosa operazione per la liberazione di ostaggi in territorio afghano. Fatto segno, insieme alla sua Unità, a proditoria e violenta azione di fuoco, non esitava a guidare la controffensiva, che si concludeva con la liberazione di 31 ostaggi. Chiaro esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere. Herat (Afghanistan), 3 novembre 2011."
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