sabato 28 novembre 2015

maxi retata in Piazza Garibaldi

un machete sequestrato, con lama da oltre 30 cm
In seguito a una maxi rissa tra opposte fazioni di albanesi e maghrebini, armati di pistole, coltelli e machete, i nostri Carabinieri della Tenenza di Pioltello hanno prontamento organizzato una imponente retata nella zona di Piazza Garibaldi a Seggiano.
Guidati dal tenente Issenmann e supportati anche da uomini del comando compagnia di Cassano d'Adda, i Carabinieri di Pioltello hanno eseguito numerose perquisizioni a persone e abitazioni in Piazza Garibaldi, traendo in arresto un pericoloso pregiudicato albanese. Numerosi soggetti sono stati denunciati per porto abusivo di pistole e coltelli.
L'operazione è stata molto apprezzata dai cittadini del quartiere, che hanno applaudito e ringraziato i militari.




venerdì 27 novembre 2015

rapina con morto a Rodano: molti colpevoli

Valentin Frrokaj
Rodano, 24 novembre 2015. Pericoloso e ricercato perché evaso dopo una condanna all'ergastolo:  Valentin Frrokaj, albanese di 37 anni, è il bandito rimasto ucciso a Lucino di Rodano da Rodolfo Corazzo, il commerciante che era stato sequestrato per rapina nella sua villa di Via Matteotti insieme a sua moglie e alla figlia di 10 anni.

CC di Pioltello sulla scena del crimine
Dopo tre giorni è ancora caccia in varie regioni del Nord Italia ai due complici. I carabinieri del Comando provinciale di Milano, gli investigatori del nucleo di Monza e il capitano Camillo Di Bernardo della Compagnia di Cassano, hanno esteso la ricerca in tutte le possibili direzioni di fuga. Secondo quanto riferito dall'imprenditore Rodolfo Corazzo, i tre assalitori parlavano italiano ma avrebbero avuto un accento straniero, forse dell'Est Europa. 

Valentin era ricercato dopo essere evaso il 7 maggio 2014 dal carcere "Pagliarelli" di Palermo dove stava scontando una condanna all'ergastolo per l'omicidio di un connazionale commesso il 23 luglio 2007 a Brescia. Prima ancora, il Frrokaj era scappato dall'Albania con una condanna sulle spalle a 7 anni e 6 mesi per tentato omicidio: aveva sparato a un uomo che riteneva avesse “disonorato” la sua famiglia. Il 37enne era già evaso il 2 febbraio 2013 dal carcere di Parma (insieme con Taulant Toma, un altro detenuto albanese che nel 2007 era evaso dal carcere di Terni)  ma era stato catturato il 14 agosto 2014 a Vignate dai nostri amici del NORM di Cassano d`Adda. Nella circostanza fu trovato con una pistola 7.65 Beretta con matricola abrasa e materiale idoneo a immobilizzare eventuali vittime di rapina in villa.

carcere Pagliarelli
Il "Pagliarelli", (vedi immagine sopra) alle spalle del quale si stagliano le Madonie palermitane, è una struttura imponente e in cemento armato, molto moderna. L’istituto penitenziario è stato inaugurato nel 1995 e dal 2002 opera a pieno regime. Poco dopo le tredici il Frrokaj passeggia da solo (era sottoposto ad isolamento) nel cortile. Quando l'agente della polizia penitenziaria si allontana, l'ergastolano scavalca dapprima un muro altro circa tre metri e mezzo (probabilmente con l'aiuto di un lenzuolo annodato nascosto sotto i vestiti), poi si lancia dal tetto della zona di passeggio, supera un primo cancello, poi il muro di cinta alto sette metri, infine la cancellata alta circa 5 metri. Qui si è ferito leggermente e ha lasciato il lenzuolo. 
Secondo la ricostruzione del sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, quel mattino mancava una sentinella (!!) sul muro di cinta.
Una volta dato l'allarme è subito partita una imponente quanto inutile caccia all'uomo, con numerose volanti, un elicottero e una squadra cinofila della Questura che ha fatto fiutare ai cani le lenzuola usate per la fuga.
il filmato dell'evasione su livesicilia.it


Dal carcere di via Burla (!!) a Parma, secondo la ricostruzione effettuata dal sindacato degli agenti di polizia penitenziaria i due albanesi avevano segato le sbarre della cella (pare con la lama di un taglia-unghie) e si erano calati con lenzuola per poi raggiungere l'esterno della casa circondariale. Erano scattati gli allarmi automatici e le telecamere del carcere hanno ripreso tutti i movimenti dei fuggitivi, però la sorvegliante di turno ha subito spento l'allarme, continuando a ignorare il sistema di videosorveglianza e a NON fare il suo dovere.

Grande Punto di Pioltello

I Carabinieri rischiano la vita per individuare, pedinare, inseguire e arrestare pericolosi criminali, poi succede che ...




un crimine odioso



27 Novembre – I Carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni hanno arrestato e condotto in carcere un 35enne originario di Napoli, M.F., truffatore seriale che infieriva su anziani soli.  

Il comandante provinciale, colonnello Canio Giuseppe La Gala, ha colto l'occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a rivolgersi senza esitazioni ai militari dell’Arma per segnalare telefonate sospette e persone che tentino di carpirne la fiducia. La tempestività della segnalazione, come in questo caso, è indispensabile per fermare i delinquenti prima che facciano perdere le loro traccie.

La presenza sul territorio si è in questo caso giovata dell’allerta dei cittadini, che hanno segnalato alcune telefonate, ricevute tra Cinisello Balsamo e Nova Milanese, con la richiesta di denaro da parte di sedicenti carabinieri.
Una pattuglia del NORM ha raggiunto subito l’area e ha individuato una Peugeot bianca sospetta. L’unico passeggero è stato bloccato, mentre tentava di allontanarsi con in tasca una busta con 500 euro in contanti, consegnata da un’ignara vittima, una donna di 68 anni.

L’anziana ha raccontato di aver ricevuto una telefonata dal malvivente che dapprima si era finto avvocato, poi Carabiniere, prospettando il coinvolgimento del figlio in un sinistro stradale e richiedendo il denaro per sanarne le pendenze. Secondo il raggiro inventato dal truffatore, il contante sarebbe stato necessario per evitare il carcere al figlio, trattenuto presso una stazione Carabinieri, in quanto il suo veicolo era privo di copertura assicurativa.

sabato 14 novembre 2015

a chi spetta la prevenzione ?


A chi spetta la prevenzione ?
Dobbiamo sempre chiudere la stalla quando i buoi sono scappati ?
Dobbiamo continuare ad accogliere gente che ci odia e non ha alcuna intenzione di integrarsi nella nostra società ?

Lo sdegno e le lacrime equivalgono a un applauso per i terroristi, chiunque siano i loro mandanti. Servono contromisure concrete e una migliore preparazione.


col. La Gala
Appello ai cittadini di Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei Carabinieri di Milano:
" (...) sulla base degli incontri fatti in questi giorni prefettura durante i vari comitati per l'ordine e la sicurezza, posso assicurare che le risorse in campo qui sono veramente tante e qualificate e che è stata incrementata in maniera significativa anche l'attività d'intelligence. Per questo chiedo ai milanesi di continuare a mantenere alto il livello di guardia, valorizzandolo, il senso civico che li contraddistingue da sempre, segnalando immediatamente al 112 - ma anche a una delle 106 stazioni dei carabinieri sparse su tutto il territorio del Comando provinciale di Milano e che costituiscono davvero la sicurezza a portata di mano - non solo fatti anormali ma anche semplicemente percepiti come diversi dal cittadino. Dobbiamo restare uniti. In modo da poter individuare immediatamente qualsiasi malintenzionato".  

 



oltre 128 morti e 350 feriti
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Gli attentatori, giovani fanatici manipolati :



Chiunque sia stato a manipolarli, resta il problema di milioni di giovani come loro, con una cultura molto diversa dalla nostra, difficilmente integrabili (anche perché non vogliono integrarsi), senza speranze, con nulla da perdere e facilmente influenzabili.